Serendipity

Tenterò di dare la mia definizione di serendipity, un nome che in italiano si traduce orribilmente in serendipità, o almeno credo stante a quanto comprendo dal sito dell’Accademia della Crusca.
Ho realizzato l’esistenza della serendipity quando ho letto un libro del fotografo Steve McCurry, maestro dell’agenzia Magnum. Parlando si serendipity si riferiva alla possibilità di realizzare percorsi artistici e fotografici dandosi la possibilità di fotografare soggetti nuovi rispetto a quelli inizialmente cercati nel viaggio fotografico inizialmente pianificato. Come dire: se parti per un viaggio per fotografare i ghiacciai e i pinguini, divertiti magari farai delle bellissime foto anche all’aurora boreale.
A questo punto, la serendipity potrebbe essere la spensieratezza, la moderazione nelle aspettative, il gusto di percorrere una via principalmente per godere del viaggio, che solo chi è in pace con se stesso riesce a donarsi. Non preoccuparti, il meglio verrà certamente, sarà solo diverso da quello che cercavi.
Bellissimo, e divertente, il riferimento a qualcosa di similare nel film “Alla fine arriva Polly”, in questa bellissima scena:

Ecco, magari non degno dell’Accademia della Crusca, ma per me questa è la serendipity: non importa quello che ti è successo e quello che cerchi, goditi il tragitto ti potrebbe capitare qualcosa di molto meglio.

Carlo Palmer