L’amico non si può riconoscere nella prosperità,
ma nell’avversità il nemico non si nasconderà.
Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore;
ma quando uno è infelice, anche l’amico se ne separa.
Non fidarti mai del tuo nemico,
poiché, come il metallo s’arrugginisce, così la sua malvagità.
Anche se si abbassa e cammina curvo,
stà attento e guardati da lui;
compòrtati con lui come chi pulisce uno specchio
e ti accorgerai che la sua ruggine non resiste a lungo.
Non metterlo al tuo fianco, perché non ti rovesci e si ponga al tuo posto,
non farlo sedere alla tua destra,
perché non ricerchi la tua sedia, e alla fine tu conosca la verità delle mie parole e senta rimorso per i miei detti.
Chi avrà pietà di un incantatore morso da un serpente e di quanti si avvicinano alle belve?
Così capita a chi si associa a un peccatore
e s’imbratta dei suoi misfatti.
Per un momento rimarrà con te, ma se cadi, egli non reggerà più.
Il nemico ha il dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il nemico avrà lacrime agli occhi,
ma se troverà l’occasione, non si sazierà del tuo sangue.
Se ti capiterà il male, egli sarà là per il primo
e, con il pretesto di aiutarti, ti prenderà per il tallone.
Scuoterà il capo e batterà le mani,
poi bisbigliando a lungo cambierà faccia.